Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per questo capo d’imputazione il procuratore Francesco Puleio ha chiesto il rinvio a giudizio di dei due giovanissimi scafisti che nel novembre dello scorso anno condussero sulle coste iblee 199 clandestini di diverse etnie, mettendo a repentaglio la loro stessa incolumità. Il carico umano sbarcò poi al porto di Pozzallo a bordo di una carretta del mare, dove i disperati erano stipati come sardine e senza viveri. La probabile tragedia fu scongiurata grazie ai soccorsi prestati dalle unità militari.
I due imputati sono Hany Mohamed Elsaka, 23 anni, egiziano, e il connazionale Fatiani Hamada, di 25 anni. Stando alle accuse, i due scafisti si sarebbero mescolati ai passeggeri per non essere individuati dalle forze dell’ordine al momento dello sbarco. Tuttavia, grazie alle testimonianze raccolte dai disperati, emerse che i due imputati avebbero guidato e governato la precaria imbarcazione durante il viaggio della speranza cominciato dalle coste libiche. Proprio ai due scafisti i clandestini avrebbero pagato circa 2mila 500 euro a testa per garantirsi un posto nella carretta del mare, stipata all’inverosimile e con tutti i rischi del caso. I due imputati avevano dichiarato falsamente agli agenti della Squadra mobile d’essere entrambi eritrei.