Una struttura per il trattamento dell’ictus. Sarà istituita a Ragusa in stretto collegamento con l’ospedale Cannizzaro di Catania. Ragusa è stata inserita nella rete regionale per queste unità complesse ed altamente specialistiche e sono utilizzate per il trattamento di patologie neurologiche e dell’ictus in particolare. La «Stroke unit», questo il nome tecnico della struttura, è stata autorizzata dall’assessore alla sanità Massimo Russo.
Innocenzo Leontini e Sebastiano Guerrieri (nella foto) che dal 2004 hanno lavorato con ruoli diversi alla realizzazione del progetto si sono detti felici per questo risultato in conferenza stampa: « Per i primi di Settembre si dovrebbe arrivare alla definitiva attivazione della struttura All´Asp di Ragusa, adesso, spetta il compito di concordare con l´Assessorato Regionale le modalità di attivazione, le unità lavorative ed il numero di posti letto da mettere a disposizione dei pazienti».
«Il lavoro svolto fin qui dimostra – ha detto Sebastiano. Gurrieri – come si possa andare oltre i limiti delle diverse posizioni politiche a vantaggio della comunità. Inoltre, abbiamo avuto in questi anni il prezioso contributo dei direttori generali dell´Azienda sanitaria locale: Fulvio Manno, Calogero Termini, Ettore Gilotta".
"Qualcuno sosteneva che non fosse giustificabile la spesa per una struttura del genere a Ragusa – ha continuato Gurrieri – ma le statistiche dell´ultimo anno dimostrano, invece, che i casi di ictus in questa provincia sono in numero consistente e l´attivazione di una «Stroke Unit» sarebbe perfettamente ammortizzata nei costi proprio perché i pazienti non dovrebbero ricorrere a strutture esterne per le quali, poi, si chiede il rimborso da parte dei sistema sanitario regionale".
"Nella seconda metà di settembre – ha concluso Gurrieri – ci dedicheremo all´organizzazione di un momento pubblico per comunicare ai cittadini il funzionamento della «Stroke Unit» e l´importanza di questa risorsa sanitaria per la provincia di Ragusa che oltre ad essere, ovviamente, un fondamentale presidio per la salute, è anche un risultato di grande civiltà".