Snellire l´iter burocratico per realizzare gli impianti fotovoltaici nelle zone sottoposte a vincolo della Sopraintendenza. È la proposta del M5S che intende così dar voce a un problema sollevato da tecnici e aziende operanti nel settore delle energie alternative. Un problema, che, in un territorio sotto vincolo per il 75%, allunga i tempi di ammortamento dell´investimento per chi ha acquistato impianti fotovoltaici e si traduce in un ulteriore, intollerabile costo per le aziende.Il M5S propone che nel protocollo di intesa che il sindaco si accinge a rinnovare con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, si definisca una più snella procedura d´intervento. In pratica, viene proposto che sia direttamente l´Ufficio tecnico comunale, in fase di istruzione della pratica per impianti fotovoltaici domestico o solari-termici, a richiedere l´obbligo di realizzare l´impianto integrato con una fascia di tegole intorno allo stesso, così come richiesto dalla Sopraintendenza.
Attualmente, invece, i funzionari della soprintendenza verificano le pratiche contemporaneamente e indipendentemente dai tecnici del Comune, con una reduplicazione di controlli e un aggravio inutile di costi. La proposta consentirebbe di evitare il rimpallo della pratica da un ufficio all´altro, di ridurre i costi per i cittadini e per le imprese e di alleggerire il lavoro della Soprintendenza, oberata da centinaia di pratiche «inutili», estendendo anche agli impianti fotovoltaici domestici e aziendali fino a 20 kw, l´art. 48 del Piano Paesistico che prevede semplificazioni per le aziende agricole. L´attuale situazione rischia di disincentivare l´installazione di impianti a fonti rinnovabili, penalizzando un settore fondato sui valori dell´economia sostenibile e del rispetto per l´ambiente.